Descrizione
La biblioteca comunale intitolata a Fausto Sabeo, umanista e poeta clarense chiamato da papa Leone X a dirigere la Biblioteca Vaticana, dal 1999 ha sede negli antichi locali dell’ospedale vecchio.
La fondazione del nosocomio di Chiari si lega al nome e alle disposizioni testamentarie di Mellino Mellini. Il ricco possidente clarense lasciò infatti alla Comunità i suoi beni con l’obbligo di erigere nelle sue case un ospedale per infermi poveri e bisognosi della Comunità stessa. Dal 1665, anno della morte di Mellini, fu necessario attendere fino al 1714 perché si attivasse un primo e provvisorio ospedale in cui operavano un dispensiere, un barbiere o flebotomo (chirurgo), uno speziale, un infermiere e un medico.
Già alla metà del XVIII secolo casa Mellini risultava insufficiente ad accogliere tutti i malati di Chiari e l’Amministrazione dell’Ospedale, sostenuta dal Consiglio Comunale, decise di procedere con un intervento strutturale. Il progetto fu allora affidato all’abate Antonio Marchetti e i lavori di costruzione furono conclusi nel 1763. La facciata principale, rivolta verso il centro della città, si presenta completamente rivestita in pietra bianca di Botticino e si caratterizza per forme e modanature sobriamente classicheggianti. L’interno era costituito da un’unica grande infermeria alta 16 metri, larga 10 e lunga più di 40. Alla maestosità del corpo centrale si univano alcuni utili accorgimenti igienici: nella parte superiore si aprivano infatti grandi sfiatatoi, finestroni, sormontati da timpani, che assicuravano il ricambio dell’aria.
Altri ampliamenti furono approntati nel 1830: su progetto dell’architetto Luigi Donegani, venne aggiunto a nord un cortile con portici colonnati alle spalle dei quali, nei tre nuovi corpi di fabbrica, trovavano posto infermerie e bagni per uomini e donne. Al 1869 si data infine la costruzione di una lavanderia dotata di asciugatoio artificiale, oggi popolarmente conosciuto con il nome di “stenditoio”.
Inaugurato l’ospedale nuovo nel 1910 in viale Mazzini, il complesso Marchetti-Donegani fu destinato ad altri usi e riadattato nella sua struttura interna: il grande ambiente fu diviso a metà nel senso dell’altezza mediante la costruzione di un solaio che delimita, al di sopra, la sala in cui si svolgono ancora oggi le sedute del Consiglio Comunale. Al piano terra, negli ambienti interrati e nel cortile porticato trovano spazio i diversi servizi della biblioteca civica.
Da sempre impegnata nella promozione della lettura attraverso una ricca offerta culturale, Chiari si è più volte meritata il titolo di “Città che legge”. Nel 2020, per decreto del Consiglio dei Ministri, è stata scelta quale Prima Capitale Italiana del Libro, giusto riconoscimento dell’attività di valorizzazione e promozione del Libro e della Lettura, che annualmente trova celebrazione nella tre giorni della Rassegna della Microeditoria e che vede nella conservazione del patrimonio custodito nella storica Biblioteca Morcelliana la sua massima espressione.
Didascalie e referenze fotografiche
- Veduta aerea del complesso Marchetti-Donegani (BAMS Photo/Basilio Rodella).
- Il salone Marchetti in una cartolina della fine del XX secolo (Collezione Enrico Rubagotti).
- Cortile con portici colonnati progettato da Luigi Donegani (Michele Tonelli).
- Veduta sugli edifici monumentali di Chiari in una cartolina storica (Collezione Enrico Rubagotti).
Chiari è una città ricca di cultura, storia e arte.
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Modalità d'accesso
Visitabile durante gli orari di apertura della Biblioteca. Edificio dotato di accesso con rampa per disabili e ascensore.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 9 aprile 2024, 11:01